Paolo Folli Vicepresidente Universal

Dall’entusiasmo del successo alla costruzione del futuro: il racconto del Vicepresidente Paolo Folli

L’entusiasmo per i risultati dello scorso anno è ancora vivo, ma lo sguardo è più che mai rivolto al futuro.
In questo suo racconto a cuore aperto, Paolo Folli, Vicepresidente di Universal Basket ci parla di sé, della sua esperienza passata, del suo attuale ruolo nella Società, degli obiettivi che si pone per il futuro del settore giovanile: alimentare la passione per questo sport e creare le condizioni migliori per la crescita dei ragazzi.

Sono bolognese ma mia mamma è slovena: un mix che rendeva quasi inevitabile la passione per il basket. Ho giocato e allenato a livelli modesti e negli ultimi anni sono passato all’esperienza di dirigente. Nella vita professionale sono stato dirigente in banca e dal 2021, da quando sono andato in pensione, do una mano all’ Universal Basket.

Con che ruolo? Da definizione FIP sono Dirigente Responsabile, che ovviamente non dice molto sul piano operativo; a livello societario in dicembre sono stato nominato Vice-Presidente, ma anche questo non significa granché in concreto. Del resto ho imparato nella mia esperienza professionale che il ruolo non è dato dal “titolo”, ma dalle responsabilità che hai.
Concretamente, sono responsabile organizzativo del settore giovanile, ovvero dall’Under 13 in su, il che vuol dire palestre, calendari, supporto allo Staff Tecnico, ai Dirigenti Accompagnatori e alla comunicazione, nonché qualsiasi cosa sia utile a far funzionare la macchina organizzativa di allenamenti e partite.

Se dovessi definire il mio obiettivo: mettere in condizione lo Staff Tecnico di lavorare nelle migliori condizioni possibili, in modo che si possa concentrare sulla gestione dei ragazzi, curandone la crescita dopo l’uscita dal Minibasket, che è da anni una nostra eccellenza e la nostra linfa vitale.

Il mio è un ruolo che si è definito nel tempo. Ho cominciato nel 2021 occupandomi di protocolli sanitari Covid, con calendari a singhiozzo e mille difficoltà dovute alla pandemia. Dopo due anni bellissimi mi sono ritrovato nel giugno 2023 a sollevare due coppe in due giorni insieme ai ragazzi.

È stato un momento bellissimo e probabilmente irripetibile, ma ci ha fatto capire che se lavoriamo bene possiamo raggiungere obiettivi inimmaginabili. In questa stagione, però, dobbiamo superare l’ebbrezza di quel momento e pensare al consolidamento e al futuro, ben consci che nello sport si vince e si perde. Le sconfitte sono una parte essenziale della crescita: Alcune volte vinci, tutte le altre volte impari (proverbio giapponese).

Come dirigente ho la responsabilità di contribuire alla visione strategica della nostra Società e mi sento di dire questo: ferma restando l’importanza del nostro lavoro sul piano educativo e sociale, a livello sportivo dobbiamo essere in grado di produrre con continuità buoni giocatori in uscita dal settore giovanile.
Fino all’anno scorso non avevamo mai fatto campionati gold/élite, oggi abbiamo due gruppi gold, dobbiamo puntare ad averne 3 e poi 4 e poi tutti. A quel punto avremo, da una annata all’altra, quella continuità a livello alto che contraddistingue le migliori società di basket giovanile.

Per rendere possibile tutto ciò, però, ci serve spazio, il tema palestre è cruciale. Attualmente, per la maggior parte delle attività del settore giovanile, siamo in affitto; spesso ci troviamo costretti a mandare via ragazzi desiderosi di appartenere alla nostra Società.
Da tempo chiediamo di avere una palestra omologata in nostra gestione. Disporre di una nostra “casa” amplierebbe in modo sostanziale le nostre prospettive da tutti i punti di vista: sportivo, finanziario, organizzativo.

Nel frattempo in questa stagione stiamo facendo rilevanti progressi sul piano organizzativo (ad esempio nella struttura dei dirigenti e nella comunicazione). 

Siamo una piccola Società, con tutti i vantaggi dell’essere piccoli in termini di flessibilità e problem solving, ma anche coi limiti della dimensione ridotta. Dobbiamo crescere in tutti i sensi: spazi fisici in primo luogo, come detto, tesserati, risorse umane, struttura organizzativa e finanziaria. Tra l’altro, la recente riforma dello sport, nonostante le difficoltà burocratiche, richiede alle società un approccio più strutturato e professionale.
Bisogna sempre rimarcarlo, facciamo un lavoro importante e ci viene riconosciuto: dall’anno scorso il valore educativo e sociale dello sport è riconosciuto al livello più alto, nella nostra Costituzione.


Dona il tuo 5x1000

© 2023 All rights reserved.  Developed by Esc srl. Designed by AngelaRizzo