Nozioni di basket per principianti

Nozioni basket per principianti

Cosa c’è da sapere sulla Pallacanestro, uno sport di squadra

Nel 1891 James Naismith, professore di un collegio di Springfield, nel Massachusetts, fu incaricato di adattare alla palestra il football americano e il baseball, per potersi allenare al chiuso nei mesi invernali.

Naismith inventò allora il Basketball, ispirandosi ad alcuni giochi maya e aztechi ma anche ai giochi della sua infanzia.

La pallacanestro si diffuse velocemente e attualmente nel mondo ci sono circa 450 milioni di giocatori. In Italia comparve per la prima volta nel 1907. Con le Olimpiadi di Berlino del 1936 la pallacanestro divenne sport olimpico.

La pallacanestro è uno sport di squadra e, come tale, contribuisce a favorire la socializzazione, lo spirito di gruppo, il rispetto di ruoli e regole.
Gli sport di squadra sono particolarmente utili per lo sviluppo della capacità di collaborazione tra individui, perché permettono di lavorare sull’equilibrio tra il gioco individuale e il gioco al servizio del gruppo.

La pallacanestro è uno sport altamente atletico, veloce e dinamico, con fasi di gioco rapide e imprevedibili, e per questo aiuta a sviluppare anche i riflessi, la coordinazione, la destrezza e la capacità di decisione. Nei bambini, contribuisce a migliorare la capacità di attenzione e la memoria. È uno sport di situazione, perché ogni azione è diversa dall’altra e gli stimoli sono numerosi. Permette di esaltare il talento personale, rimanendo comunque all’interno di un gioco di squadra.

Ed è facile giocare, basta un pallone. Si può giocare all’aria aperta, ovunque ci sia un canestro a disposizione. Non serve essere in dieci per giocare, i 3 contro 3 o anche gli 1 contro 1 sono divertenti e formativi.

Di seguito riportiamo alcune nozioni di basket per principianti così da permettere a tutti di avvicinarsi a questa appassionante disciplina, comprendendo meglio il gioco e le sue regole.

Nozioni di basket per principianti: imparo le regole

La pallacanestro è un gioco di squadra che ha lo scopo di far entrare la palla nel canestro avversario. La palla viene giocata esclusivamente con le mani. Due formazioni composte da 5 giocatori ciascuna si affrontano per segnare nel canestro avversario, secondo regole prefissate e con un punteggio che varia dalla posizione di tiro. I 5 giocatori in campo possono alternarsi con quelli in panchina, senza limiti di sostituzioni.

Lo scopo di ognuna delle due squadre è quello di realizzare punti facendo passare la palla all’interno dell’anello del canestro avversario (fase offensiva) e di impedire ai giocatori dell’altra squadra di fare altrettanto (fase difensiva).

Il campo di gioco è un rettangolo largo 15 metri e lungo 28 metri. In ogni metà campo è presente un’area a forma di rettangolo detta area del tiro libero o dei tre secondi. Sulla linea di fondo di ciascun lato breve è fissato un tabellone sul quale è posto il canestro, con un diametro di 45 cm, a un’altezza di 3,05 m dal suolo. Per il Minibasket (5-12 anni) l’altezza del canestro è 2,60 m di altezza dal campo. A 6,75 m dal canestro è tracciata una linea curva detta linea dei tre punti.

E’ possibile tirare da qualsiasi parte del campo e questo incide sul punteggio del canestro, che potrà valere 1, 2 o 3 punti:

  • il canestro vale 3 punti se eseguito all’esterno dell’area delimitata dalla linea dei tre punti;

  • il canestro vale 2 punti se realizzato durante l’azione di gioco all’interno della linea dei tre punti;

  • viene assegnato 1 punto se il canestro è realizzato con un tiro libero, assegnato a seguito di un fallo (vedremo fra poco le regole relative ai falli).

Vince la squadra che segna il maggior numero di punti nel tempo stabilito.

La partita comprende 4 tempi di gioco effettivo della durata di 10 minuti ciascuno. Gioco effettivo significa che ogni volta che l’azione di gioco si ferma, anche il cronometro viene bloccato. In caso di parità, la gara continua con uno o più tempi supplementari di 5 minuti, fino a che una delle due squadre non prevale. Ogni squadra durante i tempi regolamentari può richiedere un massimo di 5 sospensioni (time out) della durata di 1 minuto, e una sola per ciascun tempo supplementare.

La gara ha inizio con il  salto a due nel cerchio di centrocampo: l’arbitro lancia la palla in alto, e chi la conquista inizia l’azione di attacco. La squadra in possesso di palla ha 8 secondi di tempo per oltrepassare la propria metà campo e 24 secondi per tirare a canestro. La palla deve essere passata entro 5 secondi (se il giocatore è marcato da vicino) e nessun giocatore può rimanere per più di 3 secondi nell’area avversaria.

I giocatori non possono camminare con la palla in mano: ci si può spostare palleggiando soltanto con una delle due mani, sono consentiti al massimo due passi con la palla in mano. È vietato il doppio palleggio: una volta interrotto il palleggio, non è possibile riprenderlo.

La violazione delle regole del gioco, relative alla palla (esempio passi o doppio palleggio) e al tempo (24, 8, 5 o 3 secondi), costituisce un’infrazione. Le infrazioni determinano la perdita del possesso della palla da parte della squadra che le commette e la rimessa laterale (dal punto della linea laterale più vicino all’infrazione) da parte della squadra avversaria.

Sono vietati contatti con l’avversario che non siano casuali. La violazione delle regole sul contatto fisico costituisce fallo personale commesso sull’avversario. Se un giocatore commette 5 falli personali, viene espulso: non può più riprendere il gioco ma può essere sostituito.

Più nello specifico, l’arbitro fischia un fallo personale quando il giocatore:

  • trattiene, spinge, colpisce un avversario, riportandone un vantaggio;

  • effettua sfondamento, cioè urta un difensore che si trova fermo sul terreno, al di fuori del semicerchio “no-sfondamento” (“smile”), tracciato all’interno dell’area.

Quando un fallo è commesso su un giocatore che non è in fase di tiro, viene punito con la rimessa laterale per la squadra avversaria. Quando invece è commesso su un giocatore che è in fase di tiro, viene punito con l’assegnazione del tiro libero, cioè un tiro effettuato a gioco fermo dall’apposita linea posta sul limite dell’area.

L’arbitro concede:

  • un tiro libero se il giocatore riesce comunque a realizzare il canestro;

  • due, se il canestro non viene realizzato;

  • tre, se il canestro non viene realizzato e il fallo avviene su un tentativo di tiro da tre punti.

In ogni tempo di gioco, dopo 4 falli personali, la squadra esaurisce il cosiddetto bonus, e ogni fallo successivo, anche se commesso su un giocatore che non è in fase di tiro, viene punito con tiri liberi.

Pillole di tecnica – I FONDAMENTALI

Alcuni movimenti nella pallacanestro vengono chiamati fondamentali, e sono quelli su cui si basa tutto il gioco.

Nella definizione “stretta”, i fondamentali offensivi sono 3:

PALLEGGIO, PASSAGGIO, TIRO

Ma alcuni movimenti ne sono la premessa. E poi c’è la fase difensiva, che pure richiede delle tecniche. Proviamo a fare una sintetica panoramica.

  • Posizione fondamentale

È la posizione di attesa che permette di essere pronti e reattivi in tutte le fasi del gioco. Consiste nel tenere il baricentro basso, le gambe leggermente piegate e l’appoggio sugli avampiedi.

  • Piede perno

È il piede che, in fase di arresto dalla corsa, tocca terra per primo, sta fisso al terreno e come “perno”, appunto, consente di sollevare l’altro, di spostarlo nelle varie direzioni e di ruotare con il corpo per assumere la posizione più adatta per potersi smarcare.

  • Cambio di direzione

Consiste nel modificare rapidamente la propria direzione per smarcarsi da un avversario o andare verso il canestro. Si può eseguire con o senza palla e richiede un contestuale cambio di velocità.

  • Arresto

È il momento di interruzione della corsa. In fase di arresto, si possono appoggiare i due piedi contemporaneamente (arresto a un tempo) oppure prima uno e poi l’altro (arresto a due tempi).

  • Palleggio

Consente al giocatore di spostarsi nel campo con la palla, con una sola mano. Occorre tenere le dita aperte e utilizzare i soli polpastrelli. Il movimento è garantito dal braccio, che si flette e si stende. La palla va tenuta lontana dall’avversario, proteggendola con il corpo e con l’altro braccio. È importante saper palleggiare con entrambe le mani: in questo modo è possibile effettuare il cambio di mano, cioè passare il pallone durante il palleggio da una mano all’altra, a seconda delle necessità del gioco. È bene utilizzare la mano più lontana dall’avversario, tenendo basso il palleggio e difendendo la palla in possesso con il corpo e con il braccio libero.

  • Passaggio

A seconda delle situazioni di gioco e della distanza fra i giocatori vengono utilizzate diverse tecniche di passaggio: la fondamentale è quella a due mani dal petto. Occorre partire con le braccia flesse al petto, poi distenderle in avanti coordinando l’azione delle braccia con quella delle gambe: una gamba deve spingersi in avanti in direzione del passaggio. Al termine del passaggio le braccia devono essere distese avanti, le mani con il palmo ruotato in fuori.

Altri tipi di passaggio sono quello schiacciato, quello sopra la testa, quello consegnato, quando la palla viene lasciata direttamente nelle mani del compagno. Il passaggio può essere effettuato con una sola mano: è rapido e spettacolare, ma richiede maggiore abilità e controllo della palla. Fra i passaggi a una mano è da citare quello tipo baseball, per lanciare la palla lontano.

  • Tiro

È il fondamentale più spettacolare. Conclude l’attacco e consente di dare punti alla squadra. Può essere eseguito da fermo (“piazzato”), in sospensione o in corsa.

Il tiro da fermo (“piazzato”) richiede una posizione di equilibrio: piedi paralleli, gambe semi-piegate, sguardo rivolto al canestro, palla sopra la testa, appoggiata sulla mano aperta; l’altra mano è posta lateralmente, a sostegno della palla. Durante il tiro il braccio e le gambe si distendono completamente, mentre l’altro braccio accompagna l’azione. Importante è la flessione del polso (frustata), che chiude il movimento.
Il tiro in sospensione ha il movimento delle braccia uguale a quello del tiro da fermo, ma è eseguito in salto: il giocatore deve saltare verticalmente e tirare quando si trova nel punto più alto.
Il tiro in corsa, o in entrata, consente di portarsi, correndo, vicino al canestro. Il più classico è il “terzo tempo”: si fa un primo appoggio recuperando la palla dopo il palleggio e un secondo appoggio con la palla in mano, eseguendo un caricamento sulle gambe; poi si esegue lo stacco, portando la palla in alto e tirando a canestro all’apice del salto. L’evoluzione del gioco ha portato a numerose varianti del tiro in corsa: il “secondo tempo”, che accorcia il movimento ed i relativi tempi, lo “eurostep”, che varia la direzione dell’entrata, ecc.

Se il tiro non va a canestro è molto importante il recupero del pallone. Si chiama rimbalzo e può essere offensivo (quando si recupera il pallone dopo che si è effettuato un tiro sbagliato) o difensivo (quando il recupero avviene dopo aver subito un tiro sbagliato).

  • La difesa

Nella pallacanestro si utilizzano prevalentemente due sistemi difensivi: a uomo e a zona.

Nella difesa a uomo ciascun difensore marca un solo attaccante, seguendolo in tutti i movimenti sul campo, ponendosi tra lui e il canestro in posizione più o meno ravvicinata a seconda della sua pericolosità, cioè della possibilità che possa ricevere un passaggio o della vicinanza al canestro. In questo ambito si distingue fra “lato forte”, quello della palla, e “lato debole”, quello lontano dalla palla.

Nella difesa a zona ciascun giocatore difende una zona prestabilita del campo. Il giocatore non si occupa quindi di un particolare avversario, ma di quello che, di volta in volta, entra nella zona di sua competenza. Se gli avversari non fanno canestro, la difesa si deve completare con il rimbalzo difensivo, che richiede la tecnica del “tagliafuori”, volta a tenere l’avversario lontano dal punto in cui arriva la palla dopo il tiro.

non dimenticare

Per il regolamento ufficiale si rimanda al sito della Federazione Italiana Pallacanestro


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