Davide Rozzi al suo primo anno in Universal Basket: la sua esperienza di allenatore e il suo rapporto con i nostri giovanissimi atleti

Abbiamo chiesto a Davide Rozzi di raccontarci un po’ di sé e della sua prima esperienza in Universal Basket. Riportiamo di seguito le sue parole.

Ho iniziato ad allenare prestissimo a 18 anni, mentre ancora giocavo a Rubiera, poi, a seguito di alcuni infortuni, ho deciso di dedicarmi esclusivamente a questa attività. Ho capito la passione che mi generava e ciò che riuscivo a trasmettere ai ragazzi, vedere crescere le persone con cui ti confronti quotidianamente ed ottenere dei risultati importanti è una soddisfazione incredibile.
La scorsa stagione, prima di arrivare in Universal, sono stato in Magic Basket Scandiano, ho allenato gli U13 e gli U15 e fatto da assistente agli U17. Ho avuto, anche, la fortuna di guidare la selezione dei migliori U15 delle province di Reggio-Modena al trofeo regionale Malaguti.

In Universal ho trovato un’atmosfera entusiasmante dal punto di vista della passione nel fare le cose bene. La società sta crescendo dal punto di vista qualitativo e vogliamo fare ancora meglio per avere un settore giovanile di alto livello.
Questa stagione guido l’annata 2011 che fa il campionato Under13, e sono il vice allenatore degli Esordienti, un anno più piccoli. Sto cercando di insegnare a questi giovani atleti a lottare sempre, senza paura di eventuali errori, che su quelli ci lavoriamo tecnicamente e tatticamente ad allenamento. Concentrazione, volontà e impegno sono fondamentali per arrivare al risultato!

Ho un rapporto positivo con i miei giocatori dal punto di vista della comunicazione e del dialogo, sanno che possono e devono interfacciarsi con me ogni volta che c’è qualcosa di poco chiaro o un eventuale problema; il fatto di essere “del nuovo millennio” mi facilita in questo…vedo che c’è fiducia reciproca e questo genera affiatamento di squadra.
I ragazzi osservano attentamente il modo in cui ci si approccia a loro e man mano sono sempre più propensi ad aprirsi; posso dire di conoscerli sempre meglio e un bravo allenatore si differenzia dagli altri proprio nel saper costruire rapporti umani di qualità.